Ancor prima del termine della pausa estiva andata in scena in questo weekend a Silverstone, l'effetto domino era già scattato. Nella prossima stagione Alex Rins passerà dal team LCR Honda al team Monster Yamaha: questo è soltanto l’inizio. Tanti altri domini cadranno nelle prossime settimane. Questo infatti è proprio quel periodo dell’anno. Non abbiamo nemmeno raggiunto il giro di boa di questa stagione che già abbiamo in mente la prossima annata. Fa parte di questo gioco, con le tempistiche che sono sempre più anticipate ogni anno che passa. Alcuni cambiamenti sono davvero sorprendenti mentre altri sono molto più prevedibili.
Uno dei grandi movimenti di mercato avvenne nel 1961, con il passaggio di Ernst Degner dal costruttore della Germania Ovest MZ a Suzuki. Dall’altra parte invece una grande sorpresa fu l’annuncio relativo a Valentino Rossi che nel 2004 avrebbe lasciato Honda per Yamaha. Due trasferimenti davvero importanti anche per le annate successive nella storia del Campionato del Mondo.
Degner in sella alla MZ a due tempi si trovò in testa al Campionato del Mondo classe 125 cc davanti alla Honda quattro tempi di Tom Phillis: questa era la situazione prima del penultimo appuntamento dell’anno in programma in Svezia, a Kristianstad. Suzuki voleva le capacità ingegneristiche e di guida di Degner per andare all’assalto dei titoli mondiali in 50cc e 125cc nelle successive stagioni. Degner voleva uscire da quella Germania Est sotto il regime comunista e quindi il suo addio al Paese di cui era originario venne organizzato nella massima segretezza. Non sarebbe stato facile. Degner a ogni Gran Premio era accompagnato e controllato da un poliziotto della Stasi per avere la certezza che sarebbe tornato in patria dopo ogni gara. Mentre era in viaggio verso la Svezia un amico introdusse di nascosto la moglie e i figli di Degner nel bagagliaio di un’auto americana per varcare il confine che divideva Berlino Est da Berlino Ovest. Dopo la gara, una volta saputo che la sua famiglia era al sicuro, Degner ingannò il poliziotto della Stasi e saltò a bordo di un traghetto diretto in Danimarca portando con sé in Suzuki tutti i segreti della MZ a due tempi oltre ad alcune parti del motore. La famiglia Degner era libera e lui nella stagione successiva ricompensò Suzuki con il suo primo titolo mondiale in 50 cc.
Nel paddock non c’è niente di meglio di una bella e vecchia voce che si diffonde specialmente sorseggiando una birra a fine giornata. Nel 2003 quella voce scorreva come una birra. La voce era quella secondo la quale Valentino Rossi avrebbe lasciato Honda per approdare nel poco competitivo team Yamaha. Onestamente in un primo momento non c’ho creduto. La BBC non era contenta con me dato che in un’intervista realizzata a Rio non avevo spinto a sufficienza su questo tema con Honda ma con il passare delle gare fu chiaro che questo passaggio sarebbe avvenuto davvero. Sia Honda che Yamaha tennero le bocche cucite, ma in occasione della conferenza stampa dell’ultimo GP dell’anno in programma a Valencia quell’annuncio ufficiale sembrava già vecchio ma ancora sensazionale. Non mi dimenticherò mai quanto fece Rossi in quella prima gara della sua carriera con Yamaha nel 2004, in Sudafrica a Welkom. 28 giri di puro spettacolo con un gran duello tra gli arcirivali Rossi e Max Biaggi sotto il sole. Rossi vinse con due decimi di vantaggio su Biaggi. Il resto è storia, con Valentino che in quell’anno avrebbe vinto il titolo mondiale con Yamaha per poi ripetersi altre tre volte. Avrei dovuto credere a quelle voci fin dall’inizio!
Quindi eccoci nel bel mezzo del mercato quando mancano ben 11 gare alla fine della stagione. Nel paddock di Silverstone tante sono state le voci relative a Marquez, Morbidelli e Martin. Rins ha abbattuto il primo domino, prepariamoci alle prossime mosse nelle settimane in arrivo. Che spettacolo.
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